13 marzo 2006

Quella Carezza (del Corriere) della Sera

Che bello vedere quanto le persone si vogliono bene.
Ed è stata una vera e propria dichiarazione d'amore nei confronti del centrosinistra quella apparsa sul Corriere della Sera.
Una dichiarazione che a Romano Prodi sarà sembrata tanto dolce, quanto il cognome di chi l'ha pronunciata: Paolo Mieli.
Invece a me è sembrata fin troppo mielosa, e si sa il troppo dolce stomaca.
Non voglio certo mettere in dubbio l'autorevolezza di uno dei più importanti quotidiani del paese, ma mi è parso un po' troppo ottimistico il quadretto della coalizione che si candida a governare il paese disegnato nell'editoriale, ed io ho qualche dubbio che davvero Prodi possa risolvere, visto che temo ancora non ci sia riuscito, “le numerose contraddizioni interne al proprio schieramento”, e nella veste di Primo Ministro.
Riguardo poi all’invocazione fatta da Mieli all’alternanza, vorrei dire che il modo in cui tale meccanismo si è verificato in Italia, è stato in maniera alquanto anomala, a seguito di ribaltoni ed alchimie di palazzo, che secondo me ha sicuramente fatto bene a qualche parte politica, ma ha invece danneggiato il paese.
Per carità, una maggioranza che lavora male può giustamente uscire sconfitta dalle urne, ma il fatto che ad ogni tornata elettorale il governo cambi colore, come sta succedendo ormai da dieci anni mi pare il segnale che qualcosa non funzioni, e c’è poco di cui essere soddisfatti.
Insomma, in caso di vittoria del Centrosinistra, io non la vedo così rosea.
Inoltre siccome Mieli si compiace di una crescita di consensi verso Fini e Casini, mi viene da pensare che il problema fondamentale sia Silvio Berlusconi, e queste elezioni l’occasione per farlo sparire dalla scena politica.
Ma alla fine se il Corriere spinge per una vittoria del centrosinistra, certo è bene che lo dica chiaramente, quanto meno per rispetto ai suoi lettori: staremo a vedere cosa ne pensano gli italiani.
Ma forse, e per quasi ammissione di Mieli fin dalle prime righe dell’editoriale, i sondaggi indicano qualcosa di diverso, e magari lo scopo era proprio frenare la rimonta della CDL rispetto all’Unione.
Per quanto mi riguarda so già chi votare, e non sarà per chi nel nome si richiama a ben altre “unioni” sopranazionali (manifestando anche una certa scarsità di fantasia), e sostenuto da giornali che da anni ne portano la bandiera stampata in prima pagina.

2 commenti:

Lo PseudoSauro ha detto...

Chi decide l' "alternanza"? Se sono le procure e i media sovietizzati c'e' ben poco da sperare.

Comunque il dogma della "bonta'" UE vale per i sovietici come per i liberali.

In tale frangente mi pare ridicolo parlare di alternative.

Mandì ha detto...

Mi pare che le alternative che hanno gli italiani siano desolanti ovunque si guardi.
Però la CDL se non è la scelta migliore, almeno è quella meno peggio.
Grazie per la visita.